Torna alla pagina principale Vai al portale Unimore Torna alla Homepage

IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE COMPIE 40 ANNI: PER LA GERIATRIA POCO SPAZIO E POCA QUALITA’

Pubblicato il: 2 Ottobre 2018

Età: 40 anni. Tempo di check-up per il Servizio sanitario nazionale italiano. A fargli indossare le vesti di ‘paziente’ ci ha pensato la Fondazione Gimbe, che ha passato in rassegna le classifiche internazionali in cui si mettono a confronto le performance sanitarie dei vari Paesi, ne ha valutato l’affidabilità e ha scelto di analizzare gli indicatori Ocse per identificare punti di forza e ‘acciacchi’ da curare. Criticità – sottolineano gli esperti – su cui orientare azioni di miglioramento. Dalla carenza di personale all’incidenza della spesa sanitaria ‘out-of-pocket’ sui consumi totali delle famiglie.Misurare la qualità di un sistema sanitario nelle sue varie dimensioni è molto complesso, fanno notare gli autori dell’analisi, e numerose variabili condizionano tali classifiche. “Al fine di verificare dove si colloca realmente il Ssn nel confronto con gli altri Paesi – spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – abbiamo innanzitutto condotto una revisione sistematica e un’analisi metodologica degli strumenti elaborati da 8 organizzazioni internazionali”. “Emergono alcune raccomandazioni chiave per l’utilizzo” delle varie classifiche “nel dibattito pubblico e, soprattutto, nelle comunicazioni istituzionali”.

Per esempio, elencano gli autori della revisione, la classifica dell’Organizzazione mondiale della sanità(Oms), pubblicata nel 2000 su dati del 1997, oggi “riveste solo un valore storico”; la classifica Bloomberg misura esclusivamente l’efficienza dei sistemi sanitari, mettendo in relazione aspettativa di vita con spesa pro-capite; l’Euro Health Consumer Index viene considerato affidabile dal Gimbe, che evidenzia come collochi il Ssn “al 20esimo posto su 35 Paesi europei (nel 2006 era 11esimo su 26 Paesi)”. Ma il sistema dell’Ocse, a detta degli autori dell’analisi, “è il più completo e aggiornato”: non elabora alcuna classifica, ma permette di identificare la posizione del Ssn tricolore rispetto agli altri Paesi per 76 indicatori raggruppati in 9 categorie.

Nino Cartabellotta, presidente GIMBE

“Abbiamo analizzato performance e posizione dell’Italia per tutti gli indicatori Ocse – puntualizza Cartabellotta – elaborando per ciascuna delle 9 categorie una tabella che riporta per ogni indicatore la posizione in classifica dell’Italia, il dato nazionale e la media Ocse”. Ecco i risultati.

STATO DI SALUTE – Siamo in quarta posizione per aspettativa di vita alla nascita, spiega il Gimbe, ma in fondo alla classifica per mortalità cerebrovascolare (25° posto) e tumore (26°) e per basso peso alla nascita (29°).

FATTORI DI RISCHIO – L’Italia conquista la terza posizione per consumo giornaliero di frutta negli adulti e la quarta per bassa incidenza di sovrappeso o obesità negli adulti, ma emerge il peggioramento degli stili di vita nelle nuove generazioni: 28° posto per attività fisica moderata/intensa quotidiana negli adolescenti e 30° per percentuale di adolescenti fumatori.

ACCESSO ALLE CURE – Ai primi posti per tempi di attesa per intervento di cataratta (2°), protesi di ginocchio (3°) e d’anca (4°); al 20° posto per incidenza della spesa sanitaria out-of-pocket sui consumi totali delle famiglie.

QUALITA’ DELL’ASSISTENZA ED ESITI DI SALUTE – L’Italia conquista il podio per diversi indicatori: basso numero di ricoveri per diabete negli adulti (1° posto), bassa percentuale di ritenzione di materiale estraneo durante interventi chirurgici (1°), bassa percentuale di traumi ostetrici (2°), basso numero di ricoveri per asma e broncopneumopatia cronica ostruttiva negli adulti (2°), bassa mortalità a 30 giorni dopo ricovero per infarto del miocardio (2°), bassa percentuale di amputazione degli arti inferiori in pazienti diabetici adulti (3°). Siamo in fondo alla classifica per diverse vaccinazioni in età pediatrica, come epatite B (22°), difterite, tetano e pertosse (31°) e morbillo (44°); per mortalità per carcinoma della mammella e del colon-retto (24°), per prescrizioni di antibiotici (28°) e per leucemia in età pediatrica (32°).

PERSONALE – Il Belpaese è sotto la media Ocse per la maggior parte degli indicatori, occupando il fondo della classifica per percentuale di medici di 55 anni e più (30° posto), per numero di laureati in scienze infermieristiche (31°) e per rapporto medici/infermieri (35°).

EROGAZIONE DELL’ASSISTENZA – Siamo al quarto posto per disponibilità di apparecchiature per la risonanza magnetica (ma non rendiamo noto il numero di esami effettuati), in fondo alla classifica per tagli cesarei (27°) e degenza media del ricovero ospedaliero dopo infarto del miocardio (30°).

FARMACEUTICA – Conquistiamo la quarta posizione per farmacisti occupati, ma occupiamo il fondo alla classifica (26°) per utilizzo di farmaci equivalenti.

INVECCHIAMENTO E LONG-TERM CARE – A fronte di posizioni eccellenti per aspetti demografici (2° posto per percentuale di popolazione ≥65 anni e ≥80 anni), precipitiamo al 20° per aspettativa di vita in buona salute a 65 anni, al 21° per limitazioni nelle attività della vita quotidiana in 65enni e over, al 24° per la percentuale di coloro in questa fascia d’età che percepiscono uno stato di salute buona o ottima, al 28° per posti letto in strutture per la long term care e al 43° per elevata prevalenza della demenza.

“Le nostre analisi – conclude Cartabellotta – dimostrano che non è più tempo di illudersi utilizzando in maniera opportunistica le prestigiose posizioni del nostro Ssn riferite a classifiche obsolete (2° posto Oms), oppure che mettono in relazione l’aspettativa di vita con la spesa sanitaria pro-capite (3° posto Bloomberg). Piuttosto, grazie al completo e aggiornato sistema Ocse, occorre individuare le criticità e predisporre le azioni di miglioramento per allinearsi a standard internazionali“.

  PER QUANTO RIGUARDA LA GERIATRIA: PURTROPPO LA VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE GERIATRICA, LA TECNICA GERIATRICA, NON è COMPRESA FRA LE PRESTAZIONI DEI LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA.

LA FRAGILITA’ NON HA ANCORA UNA CODIFICA DA UTILIZZARE NEI REFERTI MEDICI E SULLE CARTELLE CLINICHE.

IL DELIRIUM E’ RARAMENTE DIAGNOSTICATO NELL’ ANZIANO RICOVERATO IN OSPEDALE