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IL FINE VITA : problemi di qualità delle cure e della assistenza

Pubblicato il: 27 Novembre 2017

Si deve inserire la morte nella vita umana perseguendo l’unità del morire e del vivere, fortemente minacciata dalla iperspecializzazione della medicina;
altro aspetto da contrastare, con non facili argomentazioni, è la concezione che la morte sia un evento tipico della vecchiaia.
Dal punto di vista medico sono tre gli aspetti da considerare e da non confondere fra loro: la qualità della vita, la qualità delle cure e la qualità del morire e della morte ; non è sempre agevole distinguere la transizione alla fase terminale (dying phase), ma è essenziale per rendere appropriati gli interventi medici, non rispettosi di molti fattori complessi soggettivi ed esistenziali e di tipo culturale.
Il problema di oggi è l’ ospedalizzazione della morte : per il paziente con demenza avanzata è stato previsto un percorso specifico nel Medicare Hospice Benefit quando raggiunge lo stadio 7c del Functional Assessment Staging (FAST) (incapacità nelle ADL associata a condizioni come polmonite da aspirazione, sepsi, ulcere da decubito in stadio avanzato, perdita di 10 kg di peso nei precedenti 6 mesi, albuminemia < 2,5 g%) ; la soluzione sarà di conforto anche per i famigliari e il caregiver.
Attenzione alla ospedalizzazione di questa casistica.
Il problema delle cure del fine vita e dell’eventuale testamento biologico sono aspetti importanti della Medicina geriatria: i contenuti del codice deontologico, l’ esperienza, il buon senso sono di grande aiuto tenendo lontano il clamore giornalistico sui problemi etici del fine vita.