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PROGETTO OBIETTIVO ANZIANI : 1992

Pubblicato il: 7 Aprile 2018

Nel lontano 1992 fu approvata una iniziativa che rivoluzionò la cura e l’ assistenza degli anziani con problemi di disabilità.

Le Regioni attuarono variabilmente le direttiva del governo

Le risorse furono concesse, ma senza i risultati sperati.

Vedi : http://www.fondazionepromozionesociale.it/PA_Indice/108/108_piano_sanitario_nazionale.htm

 

DELIRIUM DAY AWARENESS consapevolezza del Delirium

Pubblicato il: 13 Marzo 2018

Il DELIRIUM è una sindrome geriatrica, che si manifesta nel 30% degli anziani ospedalizzati e in percentuali superiori nei residenti in struttura.   E’ raramente riconosciunto, soprattutto nella forma ipocinetica, anche se prognosticamente rappresenta un quadro clinico molto rilevante

Il 14 Marzo si celevra il delirium day awareness

Vedi :  http://nebula.wsimg.com/72c2e88a52ad84b5ab547054be86b0fa?AccessKeyId=359A87CC731EEF9E8E51&disposition=0&alloworigin=1

 

DEMENZA SENILE: UN’ EPIDEMIA

Pubblicato il: 11 Marzo 2018

Poveri vecchi “strambi” Nessun piano per loro. 

di  R Renzi, Corriere della sera, 11.3.2018

 

Se scoppiasse un’epidemia infettiva, sarebbero pronti in tutti gli ospedali italiani piani per affrontarla.  Ebbene vorrei segnalare a tutte le autorità competenti, dai primari al ministro, che in Italia, come negli altri paesi avanzati, è in corso un’epidemia, in forte crescita, che si chiama demenza senile e che riguarda secondi diverse stime 1 milione e 200 mila persone. Si tratta guarda caso di anziani, spesso afflitti da varie patologie, che, inevitabilmente, finiscono  nei Pronto soccorso e negli ospedali.  Dove fra l’ altro i sintomi si aggravano.

Ma per loro  non ci sono piani.  Sono pazienti  come gli altri, ma poco collaborativi. Le loro “stramberie”, elencate in ogni manuale  di neurologia, sembrano cogliere di sorpresa personale poco formato e informato  e sono affidati alla pazienza  (poca) degli infermieri e a quella (pochissima) dei medici.

Trovo su Internet un manuale  in italiano intitolato “Pazienti confusi e malati di demenza in un ospedale acuto”.  Bene qualcuno che se ne occupa. Però all’ ospedale di Basilea.

LE MOFICAZIONI ANCHE FISIOLOGICHE CHE SI VERIFICANO NELL’INVECCHIAMENTO

Pubblicato il: 3 Marzo 2018

La fisiologia dell’ invecchiamento non è per ora argomento didattico-formativo nel corso di laurea.

Come guida anche per los tudente è utile fare riferimento a quanto reperibile online; per esempio UpToDate  fornisce informazioni dettagliate sulle modificazioni età-correlate degli organi ed apparati. Si deve tener conto delle profonde variazioni delle prestazioni funzionali come la forza muscolare, la velocità del cammino, i tempi di reazione ma anche il filtrato glomerulare.

Un atlante è consultabile online: http://ageing-map.org

 

 

 

 

ESAME OBIETTIVO : video didattici

Pubblicato il: 26 Febbraio 2018

L’ esame obiettivo e  l’ anamnesi rappresentano l’ essenza della visita medica geriatrica.

I video allegati aiutano un corretto esame obiettivo

http://www.oscepass.com/     

 

 

 

ORTOGERIATRIA : UN PROBLEMA DI CO-CARE

Pubblicato il: 18 Febbraio 2018

L’ ORTOGERIATRIA è un settore interdisciplinare della medicina ospedaliera sempre più diffuso per i boni risultati che ha ottenuto.

L’ American Geriatrics Society (AGS) propone questo sito nell’ ambito della Co-CARE  

https://www.americangeriatrics.org/media-center/news/260000-older-adults-hospitalized-hip-fractures-new-virtual-platform-gives-local

 

 

La LONGEVITA’ delle donne

Pubblicato il: 1 Febbraio 2018

“Le donne vivono più a lungo degli uomini”  è un’affermazione comprovata da numerosi studi scientifici, realizzati in qualificate università e prestigiosi centri di ricerca del mondo.  Le donne sono destinate ad avere una vita più lunga, così riferisce uno studio pubblicato quest’anno sulla rivista scientifica Lancet   a cui ha collaborato anche l’Imperial College di Londra.  Nel 2030 le sudcoreane supereranno i 90 anni, saranno i primi esseri umani al mondo ad avere raggiunto un’aspettativa di vita media così elevata. Una neonata sud-coreana del 2030 potrà aspettarsi di vivere 90 anni e otto mesi, rispetto agli 84 anni e due mesi di una sua connazionale, venuta al mondo nel 2010. Ciò significa che, per quanto riguarda la Corea del Sud, nello spazio di una generazione, circa due decenni, l’aspettativa di vita media crescerà di sei anni. Il fenomeno, sottolinea il rapporto Lancet, è analogo ovunque, con un incremento medio dell’esistenza umana da 3 a 5 anni e, grazie alla medicina moderna, la durata della vita umana è cresciuta più nell’ultimo secolo che in milioni di anni.

In campo femminile, dopo le sud-coreane, nel 2030 i Paesi più longevi saranno nell’ordine: la Francia (88,5 anni), il Giappone (88,41), la Spagna (88,07), la Svizzera (87,70), l’Australia (87,57), il Portogallo (87,52), la Slovenia (87,42), l’Italia (87,28) e il Canada (87,09). Tra gli uomini, la classifica dell’aspettativa di longevità vede in testa di nuovo la Corea del Sud (84,07 anni), seguita da Australia (84), Svizzera (83,95), Canada (83,89), Olanda (83,69), Nuova Zelanda (83,59), Spagna (83,47), Irlanda (83,22), Norvegia (83,16) e Italia (82,82).  Il Bel Paese è dunque tra le prime dieci nazioni con la più alta aspettativa di vita, sia tra le donne sia fra gli uomini. Secondo lo studio di Lancet, i Paesi che si trovano ai primi posti nella graduatoria si distinguono per avere una buona istruzione ed una efficiente sanità pubblica, un regime alimentare salutare ed uno stile di vita non sedentario. Gli autori della ricerca pongono in evidenza il fatto che è importante per una nazione avere validi programmi educativi e sportivi che inducano i giovani a praticare attività fisica. Gli ‘investimenti’ fatti all’inizio della vita risultano decisivi nella parte conclusiva dell’esistenza.

La longevità delle donne

Su  PNAS si legge : non è ancora stato colmato il divario tra la longevità degli uomini e quella delle donne. Il gentil sesso vive più a lungo, sia che si tratti di esseri umani, sia che si faccia riferimento ad altri primati quali: lemuri, scimmie cappuccini, scimmie murichi, babbuini, scimpanzé e gorilla, seguiti e studiati per un periodo compreso fra tre e cinque decadi. L’aspettativa di vita per le donne, molto superiore rispetto a quella per gli uomini, è un fenomeno demografico emerso per la prima volta tra le persone nate alla fine dell’ottocento. Uno studio della David School of Gerontology della University of Soutern California  ha analizzato la questione in maniera sistematica, evidenziando come nell’individuo di sesso maschile la maggiore predisposizione allo sviluppo di malattie cardiache rappresenti il principale fattore responsabile della minore longevità rispetto al sesso femminile. Gli scienziati, analizzando 1763 persone nate tra il 1800 e il 1935 in 13 Paesi sviluppati, hanno osservato che, in quell’intervallo di tempo, si è verificato un crollo dei tassi di mortalità. Il gruppo di ricerca ha scoperto che nei soggetti nati dopo il 1880, i tassi di decesso nel sesso femminile erano diminuiti più rapidamente del 70% rispetto a quelli relativi al sesso maschile. In base ai dati raccolti a partire dal 1890, i ricercatori hanno evidenziato che le patologie legate al consumo di tabacco hanno contribuito per il 30% alla differenza tra la mortalità maschile e quella femminile. Le patologie cardiovascolari hanno un diverso impatto sulla mortalità nell’ uomo rispetto alla donna, in particolare durante la mezza età e l’inizio dell’età anziana. Alcuni motivi che hanno portato ad un minor numero di decessi sono stati la prevenzione delle malattie infettive, il miglioramento delle diete e, in generale, le migliori condizioni di vita. Secondo il parere degli scienziati, le donne sono riuscite a sfruttare questi benefici in modo più efficiente e veloce rispetto agli uomini.

Tirocinio di cure palliative nel corso di laurea di Medicina

Pubblicato il: 30 Gennaio 2018

Cure palliative e terapia del dolore entrano a pieno titolo nei tirocini degli studenti in medicina. .. lo ha deciso la Conferenza permanente dei presidenti di corso di laurea di Medicina !!

Dal prossimo anno accademico, tutti i corsi di laurea in Medicina e Chirurgia dovranno prevedere tirocini professionalizzanti sui temi delle Cure Palliative e della Terapia del Dolore..

“I corsi potranno partire dal prossimo anno accademico. Gli Atenei di Ferrara e di Roma Sapienza stanno già adeguando i propri regolamenti didattici”.

La legge 38 del 15 marzo 2010 che regola la organizzazione e l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore sul territorio nazionale che prevede la formazione di professionisti (medici di medicina generale e specialisti, ma anche infermieri e psicologi) dedicati a tali settori della cura che siano formati secondo piani di studio omogenei e condivisi tra MIUR e Ministero Salute.

” Non è possibile che uno laureato in medicina non conosca le problematiche della palliazione e del fine vita, almeno nei principi essenziali. Un piano di studi che comprenda tali temi è richiesto anche dalla popolazione studentesca che sente l’esigenza di avvicinarsi a tali temi con una componente umanistica e tecnico-professionale attraverso adeguati percorsi formativi universitari”

Competenze specifiche saranno richieste ai futuri medici anche per adeguarsi ai contenuti del Biotestamento

ESERCIZI PER RITARDARE L’OSTEOPENIA E L’ OSTEOPOROSI

Pubblicato il: 24 Gennaio 2018

La SIOMMS  società scientifica propone una serie di esercizi per conservare un adeguata massa ossea, potenziare l’ equilibrio

e  mantenere una buona capacità posturale.

 

Si veda : https://www.youtube.com/watch?v=I2U0ekg1m4A

 

Il piano nazionale per affrontare i problemi delle malattie croniche

Pubblicato il: 11 Gennaio 2018

Il Ministero della salute ha recentemente elaborato il piano per le cronicità

La Geriatria non è stata consultata e non si capisce perchè dal momento che il problema riguarda prevalentemente la popolazione anziana  italiana che vive molti anni in disabilità (rispetto a molte altre nazioni europee).

Vedi :

http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2584_allegato.pdf